Torino, la rinascita del Museo Egizio

Dopo 1080 giorni di lavori di restauro, il Museo Egizio di Torino, in via Accademia delle Scienze, (vicino a Piazza Castello, dove si concentrano diverse offerte di alloggio) considerato per il valore dei reperti il più importante del mondo dopo quello del Cairo, ha riaperto a Pasqua dell’anno scorso facendo il botto di visitatori. Nei quattro giorni della Festa sono affluiti 25.000 visitatori, superando di gran lunga gli Uffizi di Firenze (15.000), nonostante il biglietto fosse a pagamento a Torino, ma non a Firenze.
Museo Egizio

Fondato nel 1824 con l’acquisizione da parte di Carlo Felice di Savoia di un’ampia collezione di opere riunita in Egitto dall’allora Console di Francia Bernardino Drovettivi, la storia del Museo delle Antichità Egizie si è formata accumulando un’insieme di collezioni nei secoli, alle quali hanno contribuito considerevolmente gli scavi della Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. All’epoca i reperti archeologici erano ripartiti tra lo stato egiziano e le missioni, per cui è stato possibile portare in Italia un gran numero di pezzi pregiati originali. Tutto quello che è stato trovato successivamente, rimane per legge in Egitto.

Nei cinque anni di lavori di restauro, durante il quale il Museo non ha mai chiuso, tanto che anche nel 2014 ci sono stati 567.888 visitanti, ci permettono di avere oggi un gioiello che offre percorsi di visita che fondono la classicità degli oltre 6.500 reperti, esposti su uno spazio di oltre 10.000 mq (quasi il doppio rispetto all’inizio dei lavori), con l’uso delle ultimissime tecnologie multimediali. Tra le novità importanti la riunione di tutti i papiri in un’unica sala, la scenografica Galleria dei Sarcofagi, frutto di una lunga collaborazione con il Louvre e Musei Vaticani, e la sostituzione delle teche con i cristalli.

Museo Egizio

 Il viaggio del visitatore copre un arco temporale che va dal 4000 a.C. al 700 d.C.: si parte dal secondo piano con l’epoca Predinastica o l’Antico regno; la Tomba degli Ignoti e quella di Iti e Neferu; il Medio Regno e il Nuovo Regno.

Si prosegue al primo piano con Deir El Medina; la Tomba di Kha, la Galleria dei Sarcofagi, la Papiroteca Valle delle Regine; per poi passare all’Epoca Tarda, alla Tolemaica, all’Epoca Romana e per finire all’Epoca Tardo antica.

Infine al piano terra la visita continua con la Galleria dei Re, il Tempio di Ellesjia e la Sala Nubiana per finire al piano ipogeo fra le statue monumentali nelle sale allestite dallo scenografo premio Oscar, Dante Ferretti.
Museo Egizio

I supporti multimediali nelle aree tematiche forniscono degli approfondimenti come la ricostruzione in 3D di contesti archeologici e le mappe di provenienza delle scoperte, basati su importanti documenti di scavo e fotografie d’epoca che faranno rivivere la tomba di Kha, quella di Nefertari e la cappella di Maia, scoperte da Ernesto Schiaparelli, tra i primi direttori di questo Museo, agli inizi del ‘900.

All’acquisto del biglietto d’ingresso, di fatto un braccialetto graficamente personalizzato contenente la tecnologia RFID (Radio-Frequency IDentification, sistema per l’identificazione e memorizzazione dati automatica), che permette di monitorare in tempo reale i flussi e la permanenza del pubblico nelle varie sale, a ogni visitatore viene consegnata inoltre una video guida (disponile in 6 lingue), un’apparecchiatura di nuova generazione che dà l’opportunità di scegliere percorsi di visita differenziati per contenuti e durata: I capolavori del Museo Egizio dura 2 ore, Vita quotidiana, Deir el Medina e Tomba di Kha, sono lunghi 90’.

Il Museo è aperto tutti i giorni: il lunedì dalle ore 09.00 alle 14.00 e dal martedì alla domenica dalle ore 08.30 alle 19.30; il costo del biglietto è 13€. Se prima dei restauri era uno dei 10 Musei più visitati d’Italia e uno dei 100 più visitati al mondo, dove potrà arrivare adesso?

Torino, la rinascita del Museo Egizioultima modifica: 2016-07-18T15:10:08+02:00da odin986
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